venerdì 10 maggio 2013

Eva

Madre, come mère in francese, deriva dal latino māter. Gli studiosi di lingue romanze ne possono essere sicuri grazie all'abbondanza di testi scritti con cui seguire l'evoluzione della parola. Allo stesso modo, i loro colleghi d'oltremanica sanno che mother viene dall'arcaico mōdor. Ma è possibile spingersi oltre. Oggi si pensa che māter e mōdor, quest'ultima passando per il germanico *mōdēr, trovino un antenato comune in *méh₂tēr. Così a quanto pare erano chiamate le mamme in protoindoeuropeo, una lingua parlata nelle steppe a nord del Mar Nero diecimila anni fa. Per scoprirlo i linguisti sono partiti dalle parole attuali, e hanno applicato a ritroso le regole di mutamento fonetico - la sonorizzazione delle consonanti prevede che il suono [t] si trasformi in [d] nel passaggio dal latino all'italiano - fino ad arrivare al progenitore comune.
Le stringhe di DNA sono un po' come delle parole scritte in un alfabeto di quattro lettere: A, G, C e T. E proprio come i linguisti, i biologi confrontano il DNA delle specie viventi per capirne le relazioni. Il risultato sono i cosiddetti alberi filogenetici. Sfortunatamente il codice genetico è molto lungo - per i mammiferi qualche miliardo di nucleotidi - e il confronto non può essere fatto a occhio. Molto meglio stabilire un criterio oggettivo e lasciare il lavoro duro a un computer. Spesso si usa la edit distance, una nozione di somiglianza tra stringhe ideata nel 1965 dal matematico russo Vladimir I. Levenshtein. In soldoni, per capire quanto sono diverse due stringhe si conta il numero di inserimenti, cancellazioni e sostituzioni di caratteri necessari per passare da una all'altra. Sembra quasi di giocare al bersaglio della settimana enigmistica, insomma.
Nel tempo sono state sviluppate altre metriche per confrontare il codice genetico, che tengono meglio conto delle dinamiche con cui si trasmette il DNA. Per esempio, il DNA mitocondriale si eredita, con pochissime variazioni, solo dal lato materno. Confrontandone campioni prelevati da persone di tutto il mondo, i biologi hanno scoperto che gli uomini moderni hanno tutti un antenato femminile in comune, vissuto in Africa non più tardi di duecento mila anni fa. Ribattezzata Eva mitocondriale, non era la sola donna del suo tempo, ma è stata l'unica a trasmettere il suo DNA mitocondriale fino a oggi.
È proprio vero allora: di mamma ce n'è una sola!